domenica 28 dicembre 2008

LA PROPOSTA DI LUCIANO VENIA PER UNA LEGGE SULLE ISOLE ITALIANE, L'OLTREMARE

LA PROPOSTA DI LUCIANO VENIA PER UNA LEGGE SULLE ISOLE

LE ISOLE ITALIANE PIU’ AUTONOME E NON PIU’ MINORI
CON LA ISTITUZIONE DELL’ENTE PER L’OLTREMARE ITALIANO

LA LEGGE TENDE A IMPEDIRE L'ACCORPAMENTO DELLE ISOLE ALLE AREE E ALLE CITTA’ METROPOLITANE TROVANDO UN LORO RUOLO CENTRALE E POLITICO . BASTA CON I COSTI MAGGIORATI E LA SPECULAZIONE. BASTA CON LA MALAPOLITICA .

L’Idea guida della proposta elaborata da Luciano Venia, per una legge per il governo e lo sviluppo delle isole è quella che esse, in quanto insieme omogeneo ed organico rappresentano il territorio d’Oltremare dell’Italia.
Un patrimonio di bellezze naturali inestimabile e ineguagliabile, una pluralità di risorse ambientali assolutamente superbe e non replicabili, una storia di grande fascino e valore per l’intera civiltà occidentale a partire dai miti arcaici sino all’epoca classica quando nei capolavori greci da Omero a Platone e nelle testimonianze del protocristianesimo, giganteggiano, quale fulcro delle narrazioni proprio le realtà insulari.
Sicchè le civiltà cretesi e orientali prima e poi l’abbinamento del viaggio come metafora della vita (incarnata da Ulisse), il coraggioso e astuto navigatore e signore di Itaca, un’isola, e le mitiche reminiscenze su un lontano e favoloso passato con la grande isola di Atlantide - terra di splendore e di mistero - hanno aperto quella via logica allo sviluppo umano che ha poi toccato Pithecusa
, la Sicilia, Capri, dove l’imperatore Tiberio godeva l’ozio, per limitarci solo al Tirreno laddove quindi sono state erette le colonne e le impalcature concettuali dell’occidente e dove si è cercato il basamento per edificare il tempio dell’essere..
Dal V al VII capitolo dell’Odissea poi, molti sognano o credono di intravedere le coste di un’isola quale terra fantastica dove sbarca finalmente Odisseo dopo essere stato sbattuto per ore dai marosi e poi infine approdato ad una spiaggia enigmatica e paradisiaca dove non manca l’ebbrezza della descrizione di un nuovo fiume e di fortunati incontri..
Del resto persino il poema di Parmenide che ha consentito di elaborare il concetto fondamentale dell’essere, a detta di alcuni studiosi contiene nel proemio un riferimento criptico proprio alle flotte di magna grecia in grado di sbarcare ad Elea, l’odierna Velia, stringendola d’assedio con una manovra a tenaglia, trovandosi di stanza in due luoghi simmetrici, in rada a Pithecusa e Siracusa, due isole..
Ed è quasi certo che prima di fondare Cuma, le flotte greche portarono i propri popoli a Ischia, forse prima colonia grecia d’Occidente.
San Paolo quando viene ad evangelizzare l’Italia certo sbarca a Puteoli ma dapprima si ferma per rifocillarsi e riflettere a Malta, un’isola.
E ancora Giovani si trova a Patmos, un’isola, quando rivela l’Apocalisse.
Venezia la Serenissima deve la sua grandezza alle isole della sua laguna; e nel Risorgimento le isole ospitano nelle carceri i grandi patrioti che perseguono l’unificazione nazionale.
All’Elba è Napoleone che viene costretto a meditare; mentre Garibaldi è ristretto a Caprera
Infine uno dei padri dell’Unione Europea, Altiero Spinelli è confinato a Ventotene.
Questo rapido ed incompleto riassunto dimostra quanto ciascuna isola del Mediterraneo sia stata protagonista e ancora può esserlo.
Purtroppo le isole non sono solo testimonianza storica, ma sofferenza, passione, disagio, difficoltà e in quelle meno aperte ai benefici dell’economia persino autentica povertà, costrizione, amarezza. E’ quindi logico che lo Stato conceda una attenzione speciale ai territori e alle comunità insulari recuperando un gap e una mancanza che sono sorprendenti come nel caso della stessa legge sulle autonomie locali, Dls 267/2000, TUEL, che solo in poche righe si riferisce alle isole rinviando peraltro a una difficile similitudine con la montagna.altre ipotetiche analogie.
Serve una legge che al di là delle felice congiunture che hanno lanciato alcune isole nell’olimpo del turismo (ma la curva del ciclo del prodotto segna talora un inesorabile declino, almeno in termini di fatturati e presenze), realizzi le condizioni per una completa emancipazione dalla condizione di periferia dall’economia-mondo. L’obiettivo è quello della crescita sociale e civile mantenendo priorità ai temi dell’avanzamento culturale.
Una prosperità congiunta alla solidarietà in uno spazio di libertà dove lo sviluppo sia sostenibile e l’ambiente sia il primo immenso tesoro da tutelare, custodire, valorizzare, tenere, rispettare e difendere in ogni modo con una serrata lotta a ogni forma di abuso, inquinamento e devastazione affinché le isole siano la splendida patria delle generazioni future.Una economia sostenibile quindi per il territorio insulare, fondata sulla conoscenza e ispirata a criteri redistributivi per determinare effetti positivi della globalizzazione che impatta ovunque, secondo gli orientamenti della Commissione Europea.
L’Oltremare è allora un progetto politico prima che una articolazione di funzioni o una concretizzazione dell’autonomia locale in quanto sono le stesse alte finalità a richiamare e a retroagire su azioni e configurazionidi un ente innovativo e ambizioso: l’Ene per il Territorio dell’Oltremare italiano..
Ma l’Oltremare è anche un progetto di società per le isole, che offrendo custodia a valori e tradizioni, implementi un sistema di regole di governo capace di ammodernare le architetture istituzionali locali e le stesse prassi operative.
Questo in vista di un potenziamento delle attitudini e delle capacità dei comuni isolani – continua Luciano Venia -a promuovere, realizzare e distribuire migliore qualità della vita e del conseguimento di una più efficace ed efficiente amministrazione in uno a una ottimizzazione dei servizi pubblici.
Di questo assetto nuovo possono giovarsi anche le imprese e l’intero articolato delle strutture e delle attività economiche..
Contesto produttivo, sistemi economici locali e la macchina ed i congegni di amministrazione pubblica assieme ai centri erogatori di servizi ricavano maggiori rendimenti e performance ottimali perseguendo inoltre semplificazioni, razionalizzazioni, economie di scala, vantaggi fiscali, benefici economici, minore tassazione, incremento di prodotto, circolazione di beni e servizi.
Gli stessi capitali e le merci in una nuova configurazione sociale e produttiva, inquadrate nella idea-forza dell’Oltremare, all’insegna della efficienza e della efficacia arrecano ulteriore beneficio e ai territori.
Oltre a questa circolazione di valore .è lecito attendersi un incremento delle relazioni sociali e culturali tra le diverse isole nei differenti arcipelaghi portando e scambiando esperienze, buone pratiche, cultura; oltre a un effetto diffusivo di tecniche ed arti.
Ciò anche in direzione delle produzioni tipiche locali, di artigianato e dell’intero complesso simbolico di folklore e tradizione.
Una potente infrastruttura digitale –spiega Luciano Venia - deve connettere le isole e mettere in rete questo tesoro immenso di saperi, valori, documentazioni a al fine di avviare un nuovo ciclo vir
tuoso ed espansivo per la vita delle isole e la qualità dell’esistenza degli isolani.
Tute queste motivazioni spiegano la proposta di Luciano Venia di ideare un nuovo modello di rappresentanza degli interessi insulari e di governo delle autonomie locali delle isole.
Effetto Prioritario e immediato è quello di non realizzare l’accorpamento delle isole con le Aree Metropolitane e le Città Metropolitane essendo disomogenee società, culture e vocazioni territoriali. La risposta è la nascita dell’Olremare italiano capace di inglobare tutti i comuni delle isole italiane emancipandosi anche dai contesti provinciali e realizzando un modello flessibile di autonomia locale nel quadro dell’unità nazionale e all’interno della chiave federalista delle riforme.
.

Nessun commento:

Posta un commento